Giovanni ha proprio ragione....
Macchina fotografica – Giovanni Guareschi -
Privo di una macchina fotografica, voi camminate allegramente e notate le cose essenziali. Corredato di una macchina fotografica voi entrate in un singolare ordine di idee. Vedete un gatto: "Oh! un gatto!" esclamate, e siete commossi come se vedeste un dinosauro. Fotografate il gatto. Vedete un mattone posato su una cassa da imballaggio: "Oh, un mattone su una cassa da imballaggio!" esclamate presi da profonda emozione come se aveste scorso un cacciatorpediniere su un campanile. E sparate fotografie al mattone. Poi scoprite l'inquadratura, il controluce, il particolare. Alla fine sviluppate le negative, considerate con disgusto le riproduzioni e le seppellite sotto qualche catasta di cartacce. La macchina fotografica è un arnese pericoloso: quando l'avete a tracolla ogni povera cosa vi sembra originale e interessante. Meglio quindi lasciare a casa questo dannato meccanismo: almeno potrete esclamare ogni tanto: "Oh se avessi la macchina fotografica!"
Volevo condividere con voi questo bellissimo a mio parere, pensiero.
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Ciao Alessandro, pensa che la 11 novembre 2016 h:19:39
Ciao Alessandro, pensa che la riflessione semiseria di Guareschi è stata scritta prima dell'avvento del digitale!
Chissà cosa direbbe oggi delle torme di turisti che sciamano sparando foto a raffica al... nulla!
Intendiamoci, anche io quando ho avuto in mano quasi 15 anni fa la mia prima fotocamera digitale avevo l'indice compulsivo!
Non mi pareva vero poter vedere subito la foto, poter decidere se tenerla o meno, poter scattare senza paura di dover spendere cifra incredibili per lo sviluppo.... credo sia stato un percorso più o meno comune per chi, come me, è nato, cresciuto e si è formato nell'era analogica.
Poi, dopo la scorpacciata iniziale di foto "ad libitum", ti riprendi e capisci che la qualità è ben altra cosa rispetto alla quantità.
Riprendi a riflettere sullo scatto e sul momento ed in poco tempo la tua visione fotografica torna quasi come prima... con la consapevolezza che il digitale ti ha fornito tante nuove frecce nel tuo arco. Basta sapere quando e come scoccarle!
Un saluto
Iscritto dal 24 maggio 2012
Interessante questa 12 novembre 2016 h:09:59
Interessante questa riflessione di Guareschi; non è distante dalla realtà nel senso che, come sostiene Lodovico, oggi diventa davvero una corsa all'ipertrofia del dito indice ma è sempre stato così anche ai tempi dell'analogico.
Bisogna però distinguere tante categorie di persone ma, per comodità, prendiamo ad esempio la categoria degli "scatta tutto" e la categoria degli "appassionati".
La fotografia non è diversa dagli altri hobbyes e, quando ci si innamora di un hobby, si è disposti a metterci anima e corpo (oltre che soldi) per migliorarsi.
Personalmente sono passato pure io per questa fase ma, come mi capita spesso, non mi accontento di migliorare e imparo guardando le foto degli altri..da fuori si vedono meglio le correzioni che si possono portare ad una foto.
Per concludere con una battuta: o si fanno fotografie oppure si può scegliere di frequentare FZ e accorgersi che non terminano mai i margini di miglioramento :-)
Iscritto dal 08 marzo 2013
Molto carino... ma datato. 13 novembre 2016 h:22:28
Molto carino... ma datato. Adesso diremmo: non ho la macchina fotografica, vabbè, scatto con il cellulare!!
Iscritto dal 17 novembre 2009